L’ultima pubblicazione dell’Heimaschutz Svizzera è consacrata agli edifici costruiti negli anni Cinquanta meritevoli di considerazione e ne presenta in rassegna cinquanta, tra cui anche quattro ticinesi. Essa va intesa come un invito a scoprire l’estetica e la qualità della troppo spesso denigrata architettura del primo dopoguerra.
Negli anni successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, l’architettura elvetica ha saputo attirare su di sé gli sguardi di tutta l’Europa. Il connubio fra tradizione e moderno suscitò all’epoca una grande ammirazione, suffragata dalla cura artigianale e costruttiva da molti reputata esemplare. Gli edifici emanano oggi ancora lo spirito di allora e quell’anelito di benessere verso il quale le società moderne andavano allora avviandosi.
La nuova pubblicazione dell’Heimatschutz Svizzera dal titolo Die schönsten Bauten der 50er-Jahre/Les plus beaux bâtiments des années 50 valorizza un’architettura troppo spesso liquidata con giudizi negativi, presentando cinquanta esempi di edifici meritevoli di attenzione. La selezione comprende stabili commerciali, edifici pubblici e immobili locativi. Le brevi descrizioni sottolineano i tratti specifici che contraddistinguono un fabbricato e le qualità, a volte riconoscibili soltanto a un secondo e più acuto sguardo.
Il libretto mette in mostra invitando a riconoscere e apprezzare i molteplici aspetti dell’architettura degli anni Cinquanta. La pubblicazione appare nel quadro della campagna pluriennale dell’Heimatschutz Svizzera per avvicinare la popolazione alla cultura architettonica degli anni Cinquanta (L’avvio – L’architettura degli anni Cinquanta).
La pubblicazione, 76 pagine, tedesco e francese, con molte foto a colori può essere ordinata attraverso il sito www.heimatschutz.ch. Prezzo di vendita CHF 12.- (membri Heimatschutz CHF 6.-)